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Archivio tag: biennio classico

TROY in televisione: recensione del film con Brad Pitt | MaSeDomani

Troy, diretto da Wolfgang Petersen, è un film epico/drammatico uscito nelle sale cinematografiche il 9 maggio 2004.

Un film ambientato in un’epoca antica, leggendaria e affascinante e che per questo ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica confermato dai molti premi vinti tra cui il premio Oscar ai migliori costumi e l’MTV MOVIE AWARD al miglior combattimento e alla migliore performance (2005) per citarne alcuni.

L’opera di Omero, l‘Iliade, narra gli ultimi cinquantuno giorni della decennale Guerra di Troia, ed è da questa che David Benioff, sceneggiatore del film, si ispira per la realizzazione di Troy.

Il film narra infatti la famosa guerra svolta tra i Greci e i Troiani causata, secondo la mitologia omerica, dal rapimento di Elena da parte di Paride.

Il protagonista Achille, interpretato dal pluripremiato Brad Pitt, è l‘incarnazione della perfezione come dimostrano le caratteristiche che lo rendono così esemplare: bello, possente, audace e valoroso.

Ad emergere le due personalità contrastanti dei due fratelli: Ettore e Paride.

Troy - Film (2004)

Simbolo di forza e di coraggio il primo (Eric Bana), emblema di codardia il secondo (Orlando Bloom), come dimostra la sua fuga da Menelao, che nel poema di Omero spinge la dea Afrodite ad intervenire e a nasconderlo sulla torre di Troia.

Questo però non avviene nel film di Benioff il quale, volutamente, ha eliminato dalla trama l’elemento soprannaturale.

Manca infatti nel film la presenza di divinità, così come non è presente la morte epica di Achille: essa non avviene colpendo il tallone, ma la sua uccisione è totalmente “umana”.

Troy: recensione di una grande occasione persa - Cinematographe.it

Attraverso inquadrature di calibro elevato e ricche di effetti speciali Troy è riuscito nel suo intento, offrendosi come un vero e proprio capolavoro cinematografico.

Un film da riguardare perché coinvolgente e capace di suscitare emozioni, soprattutto nelle scene salienti ed iconiche, ma soprattutto un film riuscito nel tentativo di comunicare l’epica in modo originale ad un pubblico moderno.

Casano Giovanni Maria, 1 B Classico

Attack on Titan (TV Series 2013– ) - IMDb

Attack on Titan è un anime tratto dall’omonimo manga scritto da Hajime Isayama, manga Ka giapponese.

Esso è diviso in quattro stagioni, di cui l’ultima ancora in corso, ed è un genere shōnen, animato dal wit studio.

Dalla prima edizione, risalente al 2012, Attack on Titan ha ottenuto un successo strepitoso e attualmente è uno tra i manga e gli anime più popolari e apprezzati al mondo.

Il protagonista è Eren Jeager, uno dei tanti bambini a cui viene stravolta la vita a causa dello sfondamento, da parte del gigante diverso Il Colossale, di una delle tre cinte di mura che proteggono l’umanità.

La morte dei suoi genitori causata da questo attacco spinge Eren a fuggire assieme ad altri bambini grazie a un soldato, circostanza che permette al protagonista di coronare un grande sogno: arruolarsi nel Corpo di Ricerca.

Quest’ultimo è difatti l’unico a poter uscire dalle due mura rimaste e opporsi al dominio dei giganti. Ma le cose sembrano cambiare a suo sfavore quando i giganti diversi sfondano la loro unica protezione.

Come guardare Attack on Titan online: live streaming le ultime stagioni in  tutto il mondo - I giochi, i film, la tv che ami

Ormai cresciuti, Eren e i suoi compagni saranno in grado di cambiare il destino dell’umanità?

Ciò che appare certo dal racconto sono il mutamento della vicenda, i tradimenti, le lotte, ma anche le perdite, le quali suscitano nel pubblico un coinvolgimento non da poco.

Elemento quest’ultimo importante perché conferma il meritato successo di Isayama nella creazione di personaggi dotati di un proprio carattere.

La personalità di Eren ad esempio viene fuori per l’impulsività e la spensieratezza, ma anche per una psicologia complessa ed intrecciata; differenti sono invece gli amici del protagonista, Armin Arlert, poco abile in combattimento, ma con un’astuzia fuori dal comune, e Mikasa, abile combattente e amica protettiva nei confronti dei suoi cari.

Personaggi di spicco quindi emergono in un lavoro di grande riuscita!

Santomauro Giulia, 1B Classico

Arriva 'Io sono l'abisso' di Donato Carrisi - Libri - ANSA

Thriller psicologico dalla narrazione pluriprospettica e dalla trama complessa è il nuovo romanzo di Donato Carrisi, Io sono l’abisso, edito da Longanesi Editore nel 2020.

La trama, apparentemente tranquilla all’inizio, si trasforma in una storia travolgente e ricca di suspense.

È il compleanno del figlio di Vera il giorno in cui quest’ultima decide di insegnargli a nuotare. L’euforia del piccolo però scompare quando, assieme alla madre, giunge in una piscina diversa da quella immaginata.

Essa si presenta infatti sporca e viscida anticipando in questo modo il clima inquietante che da lì a poco colpirà il lettore. Vera infatti lascerà in balia del terrore il figlio nella putrida piscina, sperando così nella sua morte.

In realtà essa non avviene in quanto il piccolo abbandonato dalla madre riesce a salvarsi e a diventare un uomo, anzi si direbbe “l’uomo”, il netturbino dalla duplice personalità, colui che, senza nome, di giorno pulisce di vie della città e di notte si trasforma in Mike, l’assassino metodico.

Ma è realmente la malvagità del netturbino a venire fuori o in lui si nasconde un briciolo di umanità che lo trasformerà in una sorta di angelo custode?

Donato Carrisi: su molestie e violenze, indignarsi non è abbastanza - Life  - D.it Repubblica

Il romanzo di Carrisi fornisce numerose incognite durante la lettura, le cui risposte si presentano nella tensione che arricchisce le pagine scorrevoli e coinvolgenti.

L’autore utilizza infatti la tecnica della focalizzazione interna in terza persona, ovvero descrive i fatti prendendo come punto di vista quello di un determinato personaggio ed è così che nel corso della lettura siamo “un assassino” che si riscopre umano, “una ragazzina” costretta a crescere troppo in fretta, “un’ispettrice” bloccata nel passato, “un bambino” sottomesso dalla violenza.

Il tema della violenza e dei suoi aspetti più occulti vengono trattati da Carrisi il quale abbatte stereotipi e analizza un comportamento umano ahimè comune.

Degna di nota è l’analisi della psicologia umana che rende il romanzo ricco di spunti di riflessione e capace di trasmettere al lettore il brivido della tensione che lo rende così emozionante e avvincente.

Ardissone Maria Bianca, 1B Classico

Poster A un Metro da Te

Il film A un metro da te, prodotto e diretto da Justin Baldoni nel 2019, è dedicato alla youtuber e attivista Claire Wineland, morta di fibrosi cistica, malattia genetica degli apparati respiratorio e digerente, intorno alla quale ruota l’intera trama.

Affetta da questa malattia è la protagonista Stella Grant (Haley Lu Richardson), ragazza forte, capace di vivere la sua malattia con spensieratezza, cogliendo ogni lato positivo della vita e cercando così di mantenere il sorriso in ogni situazione.

Ed è in ospedale, il luogo in cui passa la maggior parte del suo tempo, che conosce Will Newman (Cole Sprouse), ricoverato anche lui per la stessa problematica.

Tra i due nasce quasi da subito un fortissimo legame, che poi diventerà d’amore, anche se sono costretti a viversi a un metro di distanza l’uno dall’altra per evitare il rischio di infezioni batteriche.

Ne viene fuori un film toccante e commovente, capace di trattare un tema piuttosto profondo visto dagli occhi di un’adolescente come tante, ma che non può vivere come le altre.

Nonostante il tema possa risultare pesante, è interessante come esso sia alleggerito dal sentimento dell’amore che supera qualsiasi barriera e abbatte ogni ostacolo.

Un tema attuale si direbbe, in quanto le distanze fanno parte della nostra quotidianità a causa del covid-19 da ormai un anno.

Assolutamente consigliata è la visione di un film in grado di suscitare nello spettatore una profonda riflessione non solo sulla situazione delle persone che convivono con questa malattia, ma anche e soprattutto sull’importanza delle piccole cose quotidiane, che vanno apprezzate sempre e comunque.

Camilla Riva, 1 B Classico

The Breakfast Club (1985) - IMDb

The Breakfast Club è una commedia drammatica diretta dal regista John Hughes, produttore tra i tanti, di film popolari come Sixteen Caudles, Pretty Pink e Day Off.

Girato negli Stati Uniti del 1985 e ambientato in un quartiere immaginario di Chicago (già presente in altri film di Hughes), parla di cinque ragazzi: Claire, Andy, John, Brian e Allison.

Molto diversi tra loro si ritrovano tutti in punizione un sabato pomeriggio con il compito di scrivere un tema affidato loro dal preside Vermon, la cui traccia è la seguente: “chi sono io?”.

Ed è così che gli adolescenti si scoprono per quello che sono, con i propri pregi e difetti e i propri problemi.

Ad emergere sono infatti le vere personalità dei protagonisti:

Breakfast Club (film) - Wikipedia

da Claire (Molly Ringwald), la classica “principessina” invidiata e apparentemente superficiale, che in realtà nasconde dietro alla sua corazza una grande sofferenza per il divorzio dei genitori a Allison (Ally Sheedy), la ragazza eccentrica e sola, emarginata dai suoi compagni e dalla sua famiglia.

E poi ci sono Andy (Emilio Estevez), l’atleta più dotato dalla scuola, sofferente perché pressato dal padre e Brian (Anthony Michael Hall), anche lui sempre sull’attenti, sempre perfetto, tanto da tentare il suicidio per le continue sollecitazioni e infine John (Judd Nelson), il classico cattivo ragazzo, vittima della violenza del padre.

Un gruppo di giovani diversi tra loro, ma che si scopre unito da una profonda amicizia e da una sintonia quasi fraterna.

Ne viene fuori una commedia – a tratti drammatica – piacevole, e allo stesso tempo ricca di spunti di riflessione.

15 Most Memorable Quotes From The Breakfast Club | ScreenRant

Emergono infatti problemi molto comuni tra gli adolescenti dell’epoca e di oggi come l’oppressione genitoriale, la paura dell’abbandono, la pressione sociale, la sensazione di non conoscere se stessi e la violenza domestica fisica e psicologica.

Un film capace di toccare le anime di molte generazioni e che, per questo, si è valso di importanti premi come l’MTV Movie e Tv Awards nel 2005 e il National Film Preservation Board Usa nel 2016, per citarne solo alcuni.

E siamo sicure che ne vincerà tanti altri, anzi glielo auguriamo!

Gazzano Alessia e Quaranta Chiara, 1 A Classico