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Questa è la parte più bella di tutta la letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni

Francis Scott Fitzgerald

La lettura è sempre stata parte di me… Sin da bambina infatti mi avventuravo in luoghi, spazi e mondi fantastici che mi venivano offerti dal libro che avevo in quel momento tra le mani.

“Leggere è la cosa più bella del mondo” rispondevo quando mi chiedevano qual era la cosa che più mi piaceva fare.

Era come un viaggio e direi che lo è anche oggi, il luogo tutto mio dove mi reco quando le cose vanno troppo velocemente, quando devo ritrovare me stessa o quando semplicemente ho bisogno di rilassarmi.

Esperienza comune a moltissime persone, ma a poche purtroppo quando si parla di nuove generazioni, le quali preferiscono avventurarsi nell’uso di pigre pratiche tecnologiche anziché leggere un buon libro che diciamoci la verità, oltre a essere un ottimo passatempo è un importante allenamento psichico.

Questo perché accade? E soprattutto… Com’è possibile acconsentire un ritorno all’analfabetismo, – perché credetemi, il rischio è proprio questo – nel 2019?

Affrontiamo i motivi che stanno diffondendo questa vera e propria epidemia a livello culturale…

La causa scatenante è decisamente quella che possiamo definire “mancanza di fondamenta”. Quante famiglie non hanno libri in casa, quanti genitori preferiscono mettere il proprio figlio davanti all’ennesimo demenziale cartone animato per farlo stare buono anziché leggergli una fiaba o farlo semplicemente entrare in contatto con l’oggetto-libro in età prematura?

E quanti insegnanti – fortunatamente pochi nella massa – eliminano dal proprio programma scolastico la lettura in classe e la collettiva comunicazione su essa dissociandosi da una pratica sociale da definirsi in questo caso un’occasione d’incontro e quindi una passione condivisibile.

Altra motivazione è riscontrabile nei nuovi distruttivi passatempi che spingono l’adolescente ad abbandonare quelli precedenti, come ad esempio l’uso negativo dei social network. Sono infatti la “corteggiatrice” e il calciatore di turno che non si sono mai visti con un libro in mano, come peraltro il loro modo di esprimersi conferma – e magari lo hanno anche pubblicato un libro senza però averlo mai scritto (ogni riferimento è puramente casuale!) – a rappresentare il dramma di questo millennio!

Un mondo tragico, dal quale non si vedono molte vie d’uscita e in cui il massimo livello di lettura è quello del messaggio su whatsapp.

Ma nonostante ciò credo che il futuro vedrà dei cambiamenti positivi e ciò che mi fa sperare nel miglioramento è il bambino che ogni mattina al bar della spiaggia si siede al tavolino a leggere il suo giornalino.

O chi come me alla domanda “qual è la cosa che ti piace fare di più” risponde ancora, nonostante la tragicità culturale di questi anni, che “leggere è la cosa più bella del mondo”.

Maria Pettinato

Author: Maria Pettinato

Maria Pettinato, Laureata con Lode in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo e in Scienze dello spettacolo presso l'Università degli Studi di Genova (Facoltà di Lettere e filosofia). Nel 2013 pubblica il libro “Potere e libertà. Briganti nella Calabria post-unitaria (1861-1865)”. Si dedica quindi ad alcune esperienze in campo giornalistico ed editoriale, e nel 2019 decide di avviare L’Artefatto, un progetto culturale, al tempo stesso dinamico e critico.